top of page
  • Whatsapp
  • Black Instagram Icon

Studio di Psicoterapia
Dott. Alberto Ingrassotta

Psicologo Clinico e
Psicoterapeuta Psicodinamico

 

Benvenuto/a! Sono il Dottor Alberto Ingrassotta, Psicologo clinico e Psicoterapeuta.
La psicoterapia è un mondo creativo e affascinante, al quale spero vorrai accostarti per iniziare quel cambiamento di cui tutti abbiamo bisogno per realizzare pienamente ciò che siamo nel profondo. Il mio scopo è aiutare le persone a cambiare i loro pensieri e schemi mentali negativi che impediscono loro di vivere una vita felice e soddisfacente. Sono convinto che ogni persona abbia un grande potenziale per la crescita e il cambiamento, e come terapeuta cerco di aiutare i miei pazienti a scoprirlo e a utilizzarlo. Intervengo in diversi
 tipi di setting, tra cui terapia individuale, di coppia, di gruppo e consulenza online da remoto. Sono laureato in Psicologia Clinica e di Comunità e specializzato in Psicoterapia psicodinamica integrata. Mi sono formato per aiutare adulti con problemi di dipendenza patologica, crisi di coppia, gestione dell'ansia, disturbi alimentari, depressione e disturbi dell'umore, disturbi comportamentali e problemi di autostima.

Cattivo umore
Nutrizionista
Donna sul davanzale della finestra

I disturbi dell’umore sono un insieme di patologie tra loro piuttosto differenti, ognuna delle quali è caratterizzata da alcuni sintomi specifici. Ciò che però li caratterizza tutti è l’alterazione patologica del tono dell’umore che crea marcato disagio psicologico oltre a problematiche nel funzionamento sociale e relazionale. Le alterazioni del tono dell’umore sono principalmente: • la depressione caratterizzata da tristezza, calo della spinta vitale e ideazioni negative. • la mania caratterizzata da eccessiva euforia, logorrea, aumento della velocità del pensiero fino a sfociare in sintomi psicotici come deliri. • l’umore misto caratterizzato dalla presenza di sintomi depressivi e sintomi maniacali in concomitanza detto anche “umore disforico“. Alcune persone sviluppano solamente la tendenza a presentare un tono d’umore basso alternato a momenti di relativo benessere (umore in equilibrio) e si parla quindi di depressioni unipolari. Altri sviluppano invece un disturbo in cui si alternano momenti di depressione e momenti di mania (o ipomania). In questi casi si parla di disturbi bipolari o depressioni bipolari.

I disturbi alimentari sono caratterizzati da comportamenti che portano la persona ad un alterato consumo o assorbimento di cibo tali da comprometterne significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale. I disturbi alimentari sono caratterizzati da comportamenti specifici come: • eccessiva preoccupazione per il proprio peso; • eccessiva preoccupazione per la propria forma fisica; • calo del consumo di cibo; • diete; • abbuffate; • vomito; • abuso di diuretici, lassativi o farmaci per dimagrire; • abuso di condotte compensative. I Disturbi Alimentari possono essere caratterizzati da una disregolazione emotiva e da uno scarso controllo degli impulsi. Nonostante un certo numero di comportamenti e di caratteristiche psicologiche siano comuni, i disturbi differiscono per decorso clinico, esito e trattamento. Inoltre alcuni sintomi correlati come il desiderio incontrollato e il pattern di consumo compulsivo sono tipici anche in chi fa abuso di sostanze. Questa somiglianza riflette il coinvolgimento dei medesimi circuiti neurali, fra cui quelli della regolazione dell’autocontrollo e della ricompensa. L’obesità non è inserita tra i disturbi alimentari essendo il risultato dell'interazione di fattori genetici, fisiologici, comportamentali e ambientali e non può essere considerata una malattia mentale. Esistono però associazioni tra obesità e disturbo da binge eating, depressione, disturbo bipolare, schizofrenia.

I disturbi d’ansia condividono una caratteristica comune. In tutti infatti è presente una eccessiva paura o ansia che determina una serie di problematiche comportamentali associate come l’evitamento o l’eccessiva richiesta di rassicurazioni. La paura è la risposta emotiva collegata ad una minaccia imminente reale o percepita, mentre l’ansia è legata all’anticipazione di una minaccia futura. La minaccia percepita può essere esterna (ad es. una situazione sociale come il parlare in pubblico) interna (ad es. sensazioni interne come nel disturbo di panico) o non ben identificabili (come nel disturbo d’ansia generalizzata). I disturbi d’ansia possono variare di intensità e gravità e se non adeguatamente curati tendono a cronicizzare, con periodi di manifestazioni sintomatologiche alternate a periodi di parziale remissione. I più comuni disturbi d’ansia classificati dal DSM-5 sono: • Disturbo d’ansia da separazione • Fobia specifica • Disturbo d’ansia sociale • Disturbo di panico • Agorafobia • Disturbo d'ansia generalizzata

La dipendenza è un’alterazione del comportamento che instaura nella persona una ricerca spasmodica del piacere, o di evitamento del disagio, attraverso sostanze o comportamenti, arrivando a sfociare in una condizione patologica e provocando così uno stato di sofferenza e disadattamento all’interno di diverse aree di vita dell’individuo. Le dipendenze non sono sempre relative all'uso di sostanze. Talvolta l’oggetto della dipendenza è un comportamento che diventa patologico nel momento in cui incide negativamente sul funzionamento dell’individuo. Tali comportamenti sono ripetitivi ed eccessivi e possono interessare oggetti, attività, stili di vita, consumi, stili di attaccamento, relazioni e affetti. In alcuni la dipendenza è particolarmente insidiosa e subdola in quanto può coinvolgere comportamenti socialmente accettati o addirittura incoraggiati. Le dipendenze hanno una serie di caratteristiche di natura cognitiva, comportamentale e fisiologica comuni: • compulsività (l’incapacità di resistere alla tentazione di assumere una determinata sostanza o di mettere in atto uno specifico comportamento); • craving (sensazione di intenso e spasmodico desiderio che precede l’assunzione di una sostanza o la messa in atto di un comportamento); • piacere e sollievo sperimentato durante l’assunzione della sostanza o il comportamento; • sensazione di perdita di controllo; • persistenza nell’assunzione o nel comportamento nonostante la consapevolezza da parte dell’individuo dei risvolti negativi ad esso conseguenti. Allo stesso modo, è possibile distinguere una serie di sintomi che accomunano le varie dipendenze patologiche. Tra questi troviamo: • tolleranza (bisogno di aumentare la quantità di una data sostanza o la frequenza di un dato comportamento); • astinenza (comparsa di sintomi psico-fisici spiacevoli qualora la persona non assuma la sostanza o non agisca i comportamenti compulsivi); • mancanza di controllo (difficoltà a smettere o a ridurre il comportamento problematico); • ossessione (attenzione costante sulla sostanza o sul comportamento). Quando si parla di dipendenze patologiche, soprattutto in riferimento a una dipendenza da sostanze, è opportuno valutare un approccio combinato tra psicoterapia e farmacoterapia. L’approccio farmacologico nel trattamento delle dipendenze patologiche si rivela particolarmente necessario nella fase di stabilizzazione del paziente al fine di ridurre i sintomi di astinenza da sostanze.

Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato dalla presenza sia di pensieri intrusivi (ossessioni) che da comportamenti compulsivi. Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi intrusivi che generano ansia e sono vissuti come disturbanti e inappropriati. Le compulsioni spesso seguono delle regole comportamentali molto precise e sono messe in atto per ‘rispondere’ ad una ossessione, nel tentativo di controllare le emozioni negative legate al pensiero intrusivo. Questi comportamenti possono variare notevolmente da individuo a individuo, ma tendono a essere caratterizzati da rituali ripetitivi che la persona si sente obbligata a eseguire. Questi rituali vengono spesso eseguiti secondo schemi rigidi e possono occupare molto tempo, provocando significativi disagi nella vita quotidiana. Anche se le compulsioni forniscono un temporaneo sollievo dall’ansia causata dalle ossessioni, spesso si rivelano controproducenti, incrementando l’ansia a lungo termine e rafforzando il ciclo ossessivo-compulsivo. Il disturbo ossessivo compulsivo riduce notevolmente la qualità di vita di chi ne è affetto.

La psicoterapia individuale è un percorso terapeutico che ricerca e cura i disturbi emotivi, comportamentali e relazionali della persona. In un contesto accogliente e protetto la persona che richiede l'intervento e il terapeuta lavorano insieme per ampliare lo spazio di consapevolezza e migliorare una situazione di sofferenza psicologica. La mia formazione psicodinamica integrata parte da una visione del mondo e della persona nella quale è centrale la ricerca del senso. Non giudizio, non classificazione nosografica quindi, ma ricerca del senso (spesso inconscio) di nostri atteggiamenti o comportamenti attraverso l'analisi di emozioni, pensieri, o materiale onirico. Tutto ciò che facciamo o evitiamo di fare esprime un senso e ci parla del nostro funzionamento. Il colloquio ha cadenza settimanale e una durata di 50 minuti circa e si può svolgere in presenza o online.

Cuffie vidogiochi
Lavaggio delle mani nel lavandino
Terapia di coppia
terapia
PHOTO-2025-01-12-23-06-04.jpg

La psicoterapia di coppia è un percorso rivolto a entrambi i partner. Il suo obiettivo è aiutare i pazienti a individuare e gestire le problematiche insorte all'interno della coppia, facendo emergere bisogni ed emozioni in uno spazio di confronto, ridefinizione, comprensione e accettazione. È utile per individuare, affrontare e risolvere i conflitti presenti nella coppia ma anche per gestire un'eventuale separazione in modo sano e non impulsivo, con una maggiore consapevolezza di bisogni, risorse e difficoltà dell'individuo della coppia.

Nella psicoterapia di gruppo si riuniscono, con cadenza settimanale o quindicinale, gruppi (formati da un minimo di 3/4 fino a un massimo di 8/10 persone) guidati da uno o due terapeuti in incontri che durano un paio d'ore. Nel gruppo osserviamo e mostriamo le nostre ferite e le nostre difficoltà con verità e apertura, e ne intuiamo origini e sviluppo. Nasce così nei membri, e si diffonde tra essi, una nuova e concreta speranza di comprensione di sé e dell'altro e di cambiamento ed evoluzione. Nuove consapevolezze acquisite grazie al lavoro collaborativo del gruppo portano a nuovi risultati concreti. Emerge la consapevolezza che problematiche, aspetti patologici e meccanismi di funzionamento dei singoli non siano esclusivi, ma universali. Tale consapevolezza fornisce un sollievo e indica una possibilità di apertura e condivisione. La partecipazione ad un gruppo, accelera e completa le informazioni su noi stessie su gli altri. Esperienze e difficoltà vengono riviste e rivissute secondo prospettive diverse e integrabili in una visione più completa e più complessa. Nel gruppo si impara ad essere interessati, empatici e aperti agli altri, in connessione e apertura. Nel gruppo si ricrea quella matrice originaria che abbiamo esperito nella nostra famiglia e che ha dato un imprinting e una forma alla nostra esperienza relazionale. Nel gruppo possiamo riconoscere, rivivere e ristrutturare i molti aspetti di queste dinamiche in un contesto nuovo e sicuro. I gruppi permettono un’alfabetizzazione rispetto alla socializzazione e agli aspetti funzionali o disfunzionali nella relazione con l'altro, consentendo ai partecipanti un'evoluzione in tali aree. Nel gruppo c'è la possibilità di prendere esempio e ispirazione dagli altri, dai modelli di funzionamento che i partecipanti esprimono e quindi mettono a disposizione del gruppo ed è possibile realizzare un apprendimento interpersonale. Il rapporto che si sviluppa nel gruppo ha un carattere di peculiare conoscenza, interesse e affettività profonda. Con persone inizialmente a noi estranee e sconosciute intessiamo rapporti intimi, stabili e sicuri, ed essi diventano punti di riferimento interiori.

Per iniziare o proseguire un percorso di conoscenza di sè non occorre incorrere nell'esperienza del malessere e della patologia. L'esperienza analitica ci aiuta a esplorare parti di noi altrimenti in ombra, a comprendere scelte fatte in passato,o il senso di una storia individuale o familiare che altrimenti rimarrebbe a noi vago o ignoto. Possiamo forse apprezzare ancor più il valore del meraviglioso viaggio interiore che è l'analisi quando lo intraprendiamo in assenza di sintomatologia franca, con lo scopo di avere una sempre più chiara rappresentazione del nostro mondo interiore e inconscio per evolverci al meglio. L'analisi non è dunque solo terapeutica, ma anche esplorativo/evolutiva. L' approccio psicodinamico mira a esplorare gli aspetti più profondi e nascosti del nostro Sé, aiutandoci a comprendere meglio pensieri, emozioni, comportamenti, e il nostro immaginario inconscio. Una maggiore consapevolezza rispetto all’inconscio può rivelare motivazioni nascoste e schemi comportamentali prima reconditi o ignoti. L'esplorazione del mondo onirico e della simbologia inconscia attraverso l'analisi psicodinamica dei sogni è un momento importante di questo percorso. La comprensione di conflitti inconsci in uno spazio sicuro, accettante e non giudicante come quello analitico è fondamentale per liberarsi da esperienze o schemi disfunzionali instaurati passati che oggi influenzano le nostre scelte e le nostre relazioni. I nostri modelli di relazione instaurati sin dall’infanzia sulla base di antiche esperienze continuano a influenzare le relazioni attuali. Capire meglio come ci relazioniamo con gli altri ci permetterà di costruire connessioni più significative e appaganti. Infine, una maggiore consapevolezza di sé e la comprensione profonda dei propri pensieri ed emozioni conducono inevitabilmente a una maggiore autostima e resilienza, e quindi a una esperienza di vita più appagante.

Seguimi su Instagram

  • Whatsapp
  • Black Instagram Icon

© 2035 by Bump & Beyond. Powered and secured by Wix

bottom of page