

Nella psicoterapia di gruppo si riuniscono, con cadenza settimanale o quindicinale, gruppi (formati da un minimo di 3/4 fino a un massimo di 8/10 persone) guidati da uno o due terapeuti in incontri che durano un paio d'ore. Nel gruppo osserviamo e mostriamo le nostre ferite e le nostre difficoltà con verità e apertura, e ne intuiamo origini e sviluppo. Nasce così nei membri, e si diffonde tra essi, una nuova e concreta speranza di comprensione di sé e dell'altro e di cambiamento ed evoluzione. Nuove consapevolezze acquisite grazie al lavoro collaborativo del gruppo portano a nuovi risultati concreti. Emerge la consapevolezza che problematiche, aspetti patologici e meccanismi di funzionamento dei singoli non siano esclusivi, ma universali. Tale consapevolezza fornisce un sollievo e indica una possibilità di apertura e condivisione. La partecipazione ad un gruppo, accelera e completa le informazioni su noi stessie su gli altri. Esperienze e difficoltà vengono riviste e rivissute secondo prospettive diverse e integrabili in una visione più completa e più complessa. Nel gruppo si impara ad essere interessati, empatici e aperti agli altri, in connessione e apertura. Nel gruppo si ricrea quella matrice originaria che abbiamo esperito nella nostra famiglia e che ha dato un imprinting e una forma alla nostra esperienza relazionale. Nel gruppo possiamo riconoscere, rivivere e ristrutturare i molti aspetti di queste dinamiche in un contesto nuovo e sicuro. I gruppi permettono un’alfabetizzazione rispetto alla socializzazione e agli aspetti funzionali o disfunzionali nella relazione con l'altro, consentendo ai partecipanti un'evoluzione in tali aree. Nel gruppo c'è la possibilità di prendere esempio e ispirazione dagli altri, dai modelli di funzionamento che i partecipanti esprimono e quindi mettono a disposizione del gruppo ed è possibile realizzare un apprendimento interpersonale. Il rapporto che si sviluppa nel gruppo ha un carattere di peculiare conoscenza, interesse e affettività profonda. Con persone inizialmente a noi estranee e sconosciute intessiamo rapporti intimi, stabili e sicuri, ed essi diventano punti di riferimento interiori.
